Archive for febbraio, 2012

feb
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Ospiti del Portico, Cittadini del Mondo

Con gli attivisti di Amnesty International (Gruppo 147 di Mirano, in provincia di Venezia) siamo stati invitati al Portico di Dolo, lungo la riviera veneziana del fiume Brenta, a dare il nostro contributo per un ciclo di incontri sulla Tutela dei Diritti Umani e la Libera Informazione organizzato dall’Associazione Catarsi.
Titolo dell’iniziativa: “Non c’è Informazione senza Libertà, non c’è Libertà senza Informazione“.
Il Portico è un’associazione libera di volontari che dal 1985 offre aiuto immediato alle persone in difficoltà, e lavora quotidianamente per cercare di rimuovere le cause del disagio e dell’emarginazione sociale.

Come da migliore tradizione (non è la prima volta che veniamo qui) ci viene prima di tutto servita una cena semplice ma succulenta, consumata in allegria assieme agli ospiti del Portico (ragazzi, ragazze, adulti di tutte le età) e agli operatori della struttura, che da qualche tempo si avvale anche della collaborazione di giovani stranieri che hanno aderito al servizio volontario europeo. Poi, dopo il caffè, comincia la serata vera e propria, come sempre partecipatissima, con la visione di un video-documento curato da Amnesty Italia (che in queste settimane è impegnata, tra le altre iniziative, nella raccolta firme contro gli sgomberi forzati dei Rom), la successiva proiezione di alcuni disegni tratti dai fumetti BeccoGiallo, concentrati sulla violazione dei diritti umani, e il racconto delle occasioni reciproche di scambio e collaborazione avute in questi anni fra BeccoGiallo e Amnesty (dagli interventi di Riccardo Noury su “Piazza Tiananmen” di Davide Reviati fino alla condivisione degli spazi espositivi a Lucca Comics). Ma soprattutto, gli interventi del pubblico in sala, e in particolare le considerazioni espresse su libertà, diritti e informazione da alcuni degli ospiti più loquaci del Portico: ponderati, puntuali, a volte taglienti e spesso illuminanti. Un esempio, a proposito dei Rom: “E’ una bugia sostenere che si deve radere al suolo un campo rom perché è abusivo. Se fosse così, allora bisognerebbe buttare giù mezza Italia!”

Dopo la chiusura affidata alle dita sensibili del chitarrista classico Marco Galliolo, arrivano i saluti e gli incontri informali, che qui sono sempre tanti e interessanti. Come quello con un ragazzo che condivide la battaglia dei Comitati Ambiente e Territorio della Riviera del Brenta e del Miranese. Partecipi e attivi sulla questione “Veneto City” . Guardate un po’ qui per qualche interessante spunto a riguardo.

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Un prezioso ritorno a scuola

Capita pure, in questo strano mestiere, che ci chiamino a “tenere lezioni” nelle scuole. E così ci si trova a raccontare attraverso il blog dell’avventura vissuta qualche tempo fa nella piccola ma dinamica scuola media del paesino di Vigodarzere (PD), piuttosto che del seminario al corso di Sociologia della Comunicazione dell’Università di Padova tenuto dal giovane professor Romania.

Parliamo del nostro lavoro, di come cerchiamo di trasporre fatti spesso delicati della nostra storia in forma di fumetto, del significato più generale che per noi ha tutto questo. Ma come parlarne a ragazzi così giovani? Il termine “impegno civile”, per esempio, non è detto che arrivi, ci vuole qualcosa di più tangibile. E allora perché non provare a farli direttamente con loro, i fumetti che parlano di storie importanti?

Abbiamo strutturato questi incontri in modo molto semplice. Una parte teorica, per raccontare ai ragazzi quali sono i passaggi creativi fondamentali (idea, soggetto, sceneggiatura, disegni) e le fasi più tipiche della lavorazione editoriale (lettering, impaginazione, stampa, distribuzione, promozione). E poi una parte pratica, per fargli toccare con mano gli strumenti del lavoro.

La risposta? Stupefacente. Abbiamo chiesto loro quali fossero le storie sentivano il bisogno di raccontare per non dimenticare certi fatti, o per far cambiare le cose che non funzionano. Ci hanno parlato di sicurezza a scuola, di strade che tagliano in due paesi, di pedofilia, di bullismo. Temi seri, storie vere, in cui molti dei ragazzi, o le loro famiglie, si sono sentiti almeno per un giorno di “mettere il Becco”.

Gli abbiamo mostrato Peppino Impastato, spiegando loro che anche i giovani autori di questo libro si erano trovati a vivere delle situazioni ingiuste, e hanno sentito il bisogno di raccontarle. Per fare in modo che anche un ragazzo della provincia padovana possa essere in grado di comprendere una realtà che – solo apparentemente – non lo riguarda da vicino.

Partendo da questo parallelo, con questi presupposti, tutto il resto è venuto da sé. Trovare un’idea, impostare un primo soggetto per trasmettere le informazioni importanti in modo accattivante, descrivere la tavola di una scena chiave vignetta per vignetta, trovare un titolo adatto al progetto e capire il tipo di immagine ideale per la copertina dell’ipotetico libro. Nel poco tempo a disposizione, tutte le classi hanno saputo produrre un qualcosa che forse non arriverà mai sulla carta, ma che probabilmente rimarrà per qualche tempo dentro di loro. Come è stato per noi.

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BeccoGiallo & Fandango: l’unione fa la forza?

 

Ora possiamo dirlo: la notizia è ufficiale.

BeccoGiallo (insieme con la storica compagna di viaggio Alet) entra a far parte di un piccolo gruppo editoriale con Fandango Libri, Coconino Press e Playground.

Che dire: salutiamo i nostri nuovi compagni d’avventura, nella speranza che si possano creare nuove sinergie condivise per rendere sempre più efficace ciascun progetto editoriale.

 

 

feb
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Yugoland, in viaggio per l’ex Jugoslavia

Andrea Ragona si presenta così: “Viaggiatore eco-sostenibile, laureato in storia e membro del consiglio nazionale di Legambiente, ho viaggiato fra Turchia e Scozia, dall’Etiopia alla Macedonia.”

Forse lo ricorderete anche per la sua prefazione alla ristampa di Chernobyl, scritta di getto, ma con invidiabile lucidità, a pochi giorni dall’ennesimo incidente simile, questa volta nel moderno e sicuro Giappone.

Ma Andrea è prima di tutto un amico, uno di quegli amici sempre “in viaggio”, che quando si fermano cercano di far viaggiare un po’ anche te, con i loro racconti, aneddoti, foto… mettendoti in contatto con le realtà e le persone che hanno incontrato.

Per questo lo abbiamo incoraggiato a sviluppare la sua passione principale, quella per l’area dell’ex Jugoslavia (ma, si chiede lui, che senso ha davvero quel prefisso “ex”?), in modo da poter raggiungere con le sue storie quante più persone possibili. Ha iniziato con un blog, YUGOLAND, che userà come una tavolozza sulla quale stendere tutti i suoi colori: avventure, consigli di viaggio, commenti a fatti di cronaca, foto e disegni. Disegni, perché nel frattempo collabora con Gabriele Gamberini (che vive a Sarajevo) e per noi ha già disegnato Dossier Genova G8), per fissare su tavole alcuni dei momenti più significativi dei suoi viaggi.

Lo scopo di questo percorso? Raccogliere il tutto in un libro, un giorno, per provare a capire meglio i nostri naturali vicini di casa. Perché forse capire i nostri vicini significa capire un po’ meglio anche noi stessi.