Colpisce la voce incerta di Fini, a balbettare parole a cui pare per primo non credere.
Colpiscono le grida rabbiose dei manifestanti mentre grondano sangue: madri, padri, vecchi e ragazzi.
La sincerità – vien da pensare – somiglia a un odore pungente: la senti lontano, quando è a un passo dalla menzogna.
È “Del Poder”, il lavoro del regista spagnolo Zaván, a chiudere la serata dedicata ai fatti di Genova, organizzata ad Ivrea dai ragazzi della Galleria del Libro venerdì scorso. Un pugno che spacca lo stomaco: tu te l’aspetti, per carità, in fondo ti hanno chiamato proprio per quello, e ci vai volentieri. Però cerchi di scansarlo lo stesso. Eppure il pugno arriva preciso, a togliere il fiato come un microfono in mano a un ministro: “Credo che le immagini che tutto il mondo ormai conosce dimostrino chiaramente”…
Prima di dire che in fondo i No Global se la sono cercata, guardate – per favore – questo filmato, se avete lo stomaco buono.
Poche ore prima, al centro culturale La Serra, si parla del G8 di Genova, con le tavole de “il ribelle di Genova” in esposizione.
Lorenzo Guadagnucci, che con Vittorio Agnoletto ha scritto “L’eclissi della democrazia” per Feltrinelli, espone i fatti, sobrio e pacato. Mi chiedo quale sia il segreto per diffondere calma e lucidità dopo quello che ti è capitato, dopo quello che ti han fatto alla Diaz.
Con noi – oltre a Gianmario della Galleria a tenere le fila – c’è Michele Dalai di Add Editore. Le domande mirano al cuore, quasi sempre lo centrano, e non c’è modo di nascondersi dietro al microfono di fronte a sessanta persone.
Poi viene il dubbio di essere stati troppo diretti, pesanti, di parte, troppo convinti, in fondo dovevamo solo parlare di libri, no?
Il film di Zaván doveva ancora arrivare.
Il giorno dopo, dentro la fabbrica di Adriano Olivetti, assistiamo allo spettacolo di musica e parole dedicato all’avventura etica e industriale dell’Adriano di Ivrea. È stato messo in piedi da un giovane trio, Le Voci del Tempo, e ci sono più di duecento persone a sentire. Un modo per salutare la città con un filo di rabbia in meno, ma il pugno secco si fa ancora sentire, e in fondo – pensiamo – è giusto così.
Fast forward ad oggi, ed è già mercoledì 20 luglio. 2011. 10 anni fa esatti accadeva quanto Zaván ci ha fatto rivedere. Un ragazzo tra i tanti, Carlo Giuliani, finiva a terra, colpito al volto dal colpo di pistola di un carabiniere. Lo ricordiamo sfogliando ancora il libro di Barilli e De Carli, e proponendovi per la prima volta il booktrailer. È il nostro piccolo contributo alla sua memoria:
L’accompagnamento musicale del booktrailer è firmato dagli amici della Piccola Bottega Baltazar.