SNAPSHOTS OF A GIRL /9

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Cari BecchiGialli,
nel bel mezzo dell’estate sono felice di comunicarvi che il mio libro si avvicina alla conclusione. Tutte le pagine e i capitoli sono al loro posto, e sono impegnata a perfezionare disegni e testo. Poco dopo inizierà la traduzione della mia storia in italiano! È passato più di un anno da quando ci siamo incontrati e manca davvero poco per vedere i risultati finali, per stringere tra le nostre mani una copia di Snapshots.

Parlando d’altro, c’è stato un simpatico intermezzo con i ragazzi di BeccoGiallo che mi ha portato a realizzare un “graphic short” su quello che è avvenuto di recente a Istanbul. Mi ha fatto molto piacere che anche loro considerino il movimento di Gezi Park un qualcosa che merita di essere presentato a voi lettori immediatamente, in questo caso in forma di eBook.

Al momento il panorama dei media internazionali è piuttosto calmo sulla vicenda, dando l’impressione che il movimento si sia sfasciato e le cose siano tornate come prima. Ancora non è così. Una sentenza ha dichiarato illegali i piani di costruzione sull’area del Gezi Park. Una sconfitta amara e inaccettabile per l’amministrazione, che l’ha bypassata smantellando la camera degli architetti (CAT), che fino ad allora aveva portato benefici a tutta la società, e cambiando le leggi in modo di lasciare la decisione finale a un singolo ministro. Una strategia che Erdoğan vuole imporre anche sulla camera dei medici e degli avvocati. È da un mese che Gezi Park è stato evacuato, e da allora l’amministrazione Erdoğan è stata impegnata in arresti di massa e persecuzioni, cercando di bollare chiunque avesse partecipato alle manifestazioni come “terrorista”. Studenti, medici, avvocati, architetti… vecchi, giovani. Non ha importanza. Se avete messo i bastoni tra le ruote all’AK questo è quello che ottenete in cambio.

Questa la situazione attuale, nuda e cruda. Il secondo atto, the empire strikes back (o almeno ci prova). Aspetto l’inizio del terzo quindi, il ritorno dei çapulcu. Fino a quel momento state all’occhio e non credete all’hype.

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