Una morte assurda senza colpevoli
di Alfonso Frassanito, padre di Carmela Cirella. Prefazione a “Io so’ carmela“

Sono passati sei interminabili anni dall’assurda morte di Carmela. Una bambina come tante, che però resterà tale per sempre. In tutti questi anni ho sempre continuato a combattere: nei Tribunali per ottenere la giustizia che merita, tra la gente per sensibilizzare e dare un senso al suo sacrificio, e soprattutto tra le vittime di simili orrori e tra le loro famiglie.

Ho indirizzato varie inascoltate “lettere aperte” ai nostri rappresentanti al governo e alle istituzioni, lettere che inviavo sempre e solo in occasione di udienze imminenti o comunque quando aveva più senso puntare i riflettori su un’ingiustizia così colossale, tutta italiana, come quella che ha colpito la piccola Carmela e tutti noi della famiglia.
Puntualmente, queste mie esternazioni hanno suscitato reazioni di indignazione nell’opinione pubblica, nei media, e sui nuovi mezzi di comunicazione di cui oggi disponiamo.

Purtroppo però gli anni continuano a passare e nulla accade. Carmela continua a non avere pace, noi con lei, mentre tutti i responsabili della sua morte continuano a vivere normalmente la propria vita come se mai nulla di male avessero fatto.

Oggi vorrei esternare i miei pensieri a tutti coloro che leggeranno questo fumetto. Vorrei che il mio messaggio arrivasse ai più giovani, a coloro nei quali riponiamo le nostre speranze per il futuro. Il mio sforzo maggiore, in queste battaglie che conduco ormai da anni, è proprio rivolto a loro, perché credo fermamente che sia proprio su di loro che bisogna investire per sperare che davvero cambi qualcosa in questo sistema corrotto e obsoleto. Sugli adulti bisogna intervenire solo ed esclusivamente per provare a limitare i danni.

Vorrei che la lettura di questa storia avvenisse in modo profondo, che si facesse caso e si riflettesse su ogni singola vignetta, su ogni singolo dialogo affinché si possano cogliere gli aspetti davvero più importanti, che possono servire a prendere coscienza di una realtà che potrebbe purtroppo toccare ognuno di noi, nessuno escluso. Per trovare così la forza e il coraggio di dire basta a queste atrocità tutti insieme, con un unico obiettivo comune, che è quello della tutela del bene più prezioso per l’intera umanità: i bambini.

Vorrei che mia figlia Carmela non venga ricordata come una martire, come una vittima, ma al contrario possa diventare il simbolo della ribellione contro questi fenomeni che sono indegni di una umanità che si definisce civile e rispettosa dei diritti umani.

Su mia figlia ho scritto un libro che racconta e denuncia quanto è accaduto. Le sono state dedicate poesie, le è stata dedicata una canzone che la ricorda e la descrive come una bambina dolce diventata regina, alcuni adolescenti si sono ispirati alla sua storia per realizzare e dedicarle un film che serva a smuovere le coscienze, e ora le viene dedicato questo fumetto.

Tutto questo mi rende da un lato orgoglioso di essere il padre di Carmela, e soprattutto, indipendentemente dai risultati che otterrò nelle aule dei tribunali, la vera vittoria personale è il fatto che grazie a mia figlia ho trovato il coraggio per battermi contro queste orribili storie, la forza per non sentirmi mai complice con la mia indifferenza, e soprattutto il desiderio di affrontare sempre a viso aperto e combattere contro chi violi i diritti, la dignità e l’innocenza di ogni bambino nel mondo.

Vorrei che tutte queste iniziative, che si sono ispirate a Carmela per puntare i riflettori e sensibilizzare, potessero dare a tutti quel coraggio che manca per non far più finta che tutto ciò possa accadere solo nei film, nei romanzi, nelle canzoni e nei fumetti. Accadono nella realtà, e il guaio è che nessuno di noi ne è immune.

Un abbraccio a tutte le Carmele di questo mondo, da parte mia e del mio piccolo grande Angelo.