#scusateildisturbo: cambiare il mondo con i fumetti, si può?

Più siamo, più cose cambiamo. Parlare di rispetto dell’ambiente e di tutela del territorio, di accoglienza e solidarietà, di verità e giustizia, di memoria e legalità, con i fumetti è possibile? Cercare di migliorare il mondo in cui viviamo – con i fumetti – si può?
Ecco il parere di alcune persone incontrate in questi nostri primi dieci anni di lavoro e intervistate da Sara Mazzuccato, nei contributi video degli autori Giacomo Bendotti e Paolo Castaldi, degli attivisti Piero Ferrante e Armida Bandoni, e nello scritto dell’autore Gianfranco Maffei.

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Ciao Sara.
Mi fa molto piacere aiutarti in questa cosa: fare parte di un progetto così ambizioso come quello di Guido e Federico mi fa molto piacere, anche se avrei preferito passare per altre strade, perché ogni volta che partecipo a conversazioni come questa non faccio a meno di pensare a quella notte.
Arrivare al compimento del decimo anno di attività, al giorno d’oggi, con una linea editoriale che fa delle scelte così definite, non è poca cosa.
Ho conosciuto BeccoGiallo tramite mia moglie, che di ritorno da Milano mi portò due volumi che a suo parere mi sarebbero potuti interessare: erano la biografia di “M.L. King” di Ho Che Anderson e “Garduno, in tempo di pace” di Philippe Squarzoni.
Nei tempi successivi buttai un occhio curioso a questa nuova etichetta per vedere cosa facevano da vicino, per esempio a Lucca Comics, e mi piacquero subito.
Dopo l’accaduto del 29 giugno 2009, passato il dolore emotivo, mi era rimasto dentro un dolore per così dire più “ragionato” (non so se esistono dei termini che indichino già questo stato di cose), che riuscisse cioè a rispondere a quell’eco di perché che inondavano quotidianamente le vie della mia città.
Affrontai in modo giornalistico-investigativo quello che accadde a mio cognato incontrando a più riprese un soccorritore civile e un vigile del fuoco.
Il vigile mi dette le indicazioni tecniche, e un cittadino confinante più fortunato, dopo un primo soccorso, ebbe il tempo di scattare delle foto su quello che fu lo scenario dove poco prima si era consumata quella tragedia.
Volevo illustrarle, per far capire ai familiari come fosse andata, ma nessuno volle saperlo così a fondo, perché era inutile, sofferenza in più che si sommava apparentemente gratuita a sofferenze immani che di certo non mancavano.
Allora decisi di spiegare l’accaduto alla gente estranea, a tutti quelli che purtroppo avevano fiato per parlare a vanvera. Avevo bisogno che tutti avessero la stessa versione da cui partire, che tutti parlassero di cose certe, senza incorrere in nefandezze.
Avevo tenuto tutti i quotidiani nazionali, circa una dozzina nei primi tre giorni, che divennero 3 o 4 per giorno al decimo di degenza di Alessandro. Li avevo tenuti nell’intento di darglieli qualora fosse uscito dal coma e avesse voluto ricostruire la vicenda. Ciò, come sappiamo, non accadde.
Utilizzai allora questa mole dolorosa di notizie, e con esse la partecipazione a discussioni importanti ad assemblee costituite da persone competenti nei più svariati settori (legali, medici, tecnici, psicologi, assistenti sociali), per creare un opuscolo da distribuire ovunque, e per ovunque voglio dire ovunque, dappertutto fosse possibile. Una volta fui fermato da un vigilante nel bel mezzo del parcheggio dell’IKEA di Firenze mentre li sistemavo in tutti tergicristalli delle auto parcheggiate.
Lucca Comics era un appuntamento importante, da questo punto di vista, e così con il mio zainetto portai pure lì questi rudimentali e artigianali opuscoletti nell’indifferenza generale.
Ma allo stand BeccoGiallo capii che poteva esser fatto di più e decisi di sviluppare da subito qualcosa in estensione all’opuscolo. Ecco perché il libro che ne è poi uscito è così didascalico. Ma non volevo che esulasse dall’opuscolo, volevo che lo integrasse, che ne fosse il figlio.
Non sviluppai solo quello, perché in quel periodo io e mia moglie concepimmo Angelica.
Due mesi dopo, a dicembre, l’ossatura era pronta, e una parte decisi di svilupparla per un progetto che la ONLUS dei familiari delle vittime mi invitò a proporre nelle scuole per educare i giovani alla responsabilità sociale.
In primavera Guido e Federico, che avevano il mio lavoro di sicuro acerbo, ma sentito e singolare, fecero una cosa meravigliosa: dedicarono lo spazio di sei pagine di giugno di “E” (il mensile di Emergency) a “Viareggio, una strage annunciata”.
La vetrina fu grande, e nel settembre successivo, in occasione di DOCartoon, una mostra ideata dal Thomas Martinelli sul fumetto di non-fiction nel centro storico di Pietrasanta, città d’arte vicino a Viareggio, esposi assieme a mio nipote (figlio di mio cognato perso nel rogo di Viareggio) una mostra su un libro che però ancora non esisteva.
Con Guido e Federico decidemmo allora delle cose. Finimmo per fare tutto online, senza mai vederci di persona. Mi sentivo quotidianamente con loro per decidere i testi definitivi, le modifiche da apportare.
Il libro uscì a Lucca, in occasione dei Comics and Games 2011.
Il giorno dopo la chiusura della fiera, il 2 novembre 2011, ebbe inizio il processo per la strage del 29 proprio a Lucca.
Ecco, questa in sintesi estrema è la mia storia con BeccoGiallo.
Un abbraccio, e a presto.


Bio protagonisti della puntata:

Armida Bandoni
Armida Bandoni è la rappresentante della sezione provinciale di Amnesty International Lucca e del Comitato Direttivo della sezione nazionale dell’Associazione Cecilia Nava.

Piero Ferrante
Piero Ferrante ha curato l’ufficio stampa di Libera Puglia e dell’Arci regionale, ha collaborato alla realizzazione della Carovana Internazionale Antimafie promossa da Arci, Libera, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e dalla Ligue de l’enseignement. E’ curatore di Macondo – la città dei libri, rubrica libraria settimanale del quotidiano Stato Quotidiano.

Giacomo Bendotti
Giacomo Bendotti, autore e fumettista, si è diplomato in sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Ha pubblicato una prima graphic novel su Giovanni Falcone e una seconda su Paolo Borsellino. Per il cinema ha scritto la sceneggiatura di numerosi cortometraggi. Al film “Scialla! (Stai sereno)” di Francesco Bruni ha collaborato come storyboard artist e assistente alla regia e, dello stesso film, ha scritto l’omonima novellizzazione, che si è aggiudicata il “Premio Ostiglia Arnoldo Mondadori – Un libro al cinema” organizzato dal comitato del Festival Internazionale di Cinema d’Arte tenutosi a Ostiglia (Mantova) il 6 e 7 ottobre 2012.

Gianfranco Maffei
Gianfranco Maffei, papà, bagnino, lettore e autore di fumetti, ha realizzato per BeccoGiallo “Viareggio, una strage annunciata“, dossier a fumetti sulla tragedia ferroviaria avvenuta a Viareggio nel 2009.

Paolo Castaldi
Paolo Castaldi si iscrive nel 1996 al Liceo Artistico Umberto Boccioni di Milano, e dopo essersi diplomato, nel 2000, entra alla Scuola Superiore del Fumetto, corso triennale di disegno realistico. Durante la fiera di settore “Fullcomics” a Piacenza si presenta alla casa editrice padovana BeccoGiallo. Nel 2011 esce “Etenesh, l’odissea di una migrante” con la prefazione di Moni Ovadia, tradotto in inglese dalla rivista americana di letteratura internazionale Words Without Borders e dall’editrice francese Des Ronds Dans l’O.

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