andrea ragona

Rugby di periferia

Giorgio Gobbo, oltre che voce e chitarra della Bottega Baltazar, è “rugbista dentro”.

Così, quando ho iniziato a scrivere “Rugbyland” è stato uno dei primi a offrire una mano, fornendomi qualche contatto fondamentale per poter cominciare il lavoro. E poi si sa: da cosa nasce cosa, specie in ambito rugbistico. Nello stesso periodo la Bottega, che è solita raccontare la dura realtà con deliziose melodie, stava lavorando a un pezzo che – guarda caso – si chiamava “Rugby di periferia”. Parlava di rugby, naturalmente, ma soprattutto parlava di periferia. Ed è curioso, perché a differenza di altri paesi il rugby in Italia si è sviluppato proprio nelle periferie, lontano dai grandi centri. E questa canzone cercava la periferia nella periferia. Ascoltandola, si capisce perché l’ha la trovata proprio lì, ai margini di una tangenziale, dove sorgono la maggior parte dei campi da rugby…

Ho avuto il privilegio di sentire la canzone in anteprima. O meglio: di ascoltarla quando ancora era in lavorazione. E non mi sono fatto scappare l’occasione di citarla nel libro, come colonna sonora ideale di un capitolo chiamato “Anche in Veneto c’è un pezzo di Galles” (a proposito di periferie…), dedicato alla città di Rovigo, anche se ufficialmente quel pezzo non esisteva. E sarebbe mai esistito, poi?

Oggi, dopo qualche anno dall’uscita di “Rugbyland”, in occasione del nuovo album della Bottega Baltazar (titolo: “Sulla testa dell’elefante”), anche “Rugby di periferia” debutta ufficialmente. E lo fa con un bellissimo video, curato da Marco Zuin e Lorenzo Pezzano per Videozuma, rilanciato sul sito di Repubblica in questi giorni.
Guardate un po’ qui.

Andrea Ragona
scrittore della trilogia Yugoland, Rugbyland e Ecoland,
tutti illustrati da Gabriele Gamberini.

Da sinistra verso destra Giorgio Gobbo della Bottega Baltazar, Andrea Ragona e Gabriele Gamberini allo stadio di Viadana.

Yugoland, in viaggio per l’ex Jugoslavia

Andrea Ragona si presenta così: “Viaggiatore eco-sostenibile, laureato in storia e membro del consiglio nazionale di Legambiente, ho viaggiato fra Turchia e Scozia, dall’Etiopia alla Macedonia.”

Forse lo ricorderete anche per la sua prefazione alla ristampa di Chernobyl, scritta di getto, ma con invidiabile lucidità, a pochi giorni dall’ennesimo incidente simile, questa volta nel moderno e sicuro Giappone.

Ma Andrea è prima di tutto un amico, uno di quegli amici sempre “in viaggio”, che quando si fermano cercano di far viaggiare un po’ anche te, con i loro racconti, aneddoti, foto… mettendoti in contatto con le realtà e le persone che hanno incontrato.

Per questo lo abbiamo incoraggiato a sviluppare la sua passione principale, quella per l’area dell’ex Jugoslavia (ma, si chiede lui, che senso ha davvero quel prefisso “ex”?), in modo da poter raggiungere con le sue storie quante più persone possibili. Ha iniziato con un blog, YUGOLAND, che userà come una tavolozza sulla quale stendere tutti i suoi colori: avventure, consigli di viaggio, commenti a fatti di cronaca, foto e disegni. Disegni, perché nel frattempo collabora con Gabriele Gamberini (che vive a Sarajevo) e per noi ha già disegnato Dossier Genova G8), per fissare su tavole alcuni dei momenti più significativi dei suoi viaggi.

Lo scopo di questo percorso? Raccogliere il tutto in un libro, un giorno, per provare a capire meglio i nostri naturali vicini di casa. Perché forse capire i nostri vicini significa capire un po’ meglio anche noi stessi.