beldan sezen

Il Becco Giallo, 3 aprile 2015

Questa pillola di giornalismo disegnato è molto particolare. Visti i recenti fatti avvenuti in Turchia abbiamo chiesto a Beldan Sezen, autrice turca ora residente in Olanda, di commentarli a fumetti per noi. Un commento che non può che avvenire in inglese e che costituisce un altro piccolo esperimento per questa nostra iniziativa online.

Per ingrandire l’immagine è sufficiente un click sopra.

Buona lettura!

 

Per approfondire la notizia:

  • Turchia, blitz in tribunale: morto giudice preso in ostaggio, uccisi 2 attentatori

Beldan Sezen nel catalogo BeccoGiallo:

  • Sulla mia pelle
  • #GeziPark

 

Snapshots of a girl /8

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Cari amici di BeccoGiallo,
prima di tutto lasciate che vi ringrazi per il vostro supporto e per credere nell’importanza del mio lavoro. Lo apprezzo molto!

La mia amica su Hanadi mi ha appena scritto su Facebook: “dovresti parlare di più del tuo lavoro, arriva molto lontano”, e ho pensato di condividere con voi la mia risposta.

Grazie, cara Hanadi, per aver portato la mia voce fino ad Aleppo! Spero che tu e i tuoi cari stiate bene.

Per quanto riguarda il mio lavoro, mi sono sorpresa quando durante un viaggio a Beirut (dove i miei lavori erano esposti in una mostra) quei cari editori italiani mi hanno chiesto di pubblicare un libro sulla mia vita. La prima reazione è stata un secco NO, perché non potevo immaginare come la mia breve (sì, vivo ancora in quell’illusione) vita potesse essere interessante per altre persone, men che meno per il pubblico italiano.

Beh, non erano d’accordo. Quello che volevano era che parlassi dei miei coming out, di cosa voglia dire per una donna turca, nata e cresciuta in Germania, affrontare la sua sessualità. Le difficoltà di vivere una vita aperta e indipendente (a livello economico ed emozionale) da lesbica sono un qualcosa di prezioso da scoprire anche per l’Italia, paese in cui l’omosessualità è ancora largamente misurata in base ai valori cristiani. Ho capito allora che ci doveva essere una sorta di esperienza globale condivisa, indipendente dalle influenze delle varie nazionalità, economie e religioni.

Discutendone con amici della mia generazione la voglia di realizzare il libro si è poi concretizzata. Come persona la cui prima convinzione è il diritto ad essere completamente se stessi, senza che questo danneggi noi o gli altri, ho iniziato a voler condividere dei frammenti della mia vita. Snapshots, se preferite…

SNAPSHOTS OF A GIRL /8 – Beldan su Indiegogo

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Questo appuntamento con Beldan Sezen è un po’ particolare.

Ormai dovreste conoscere il personaggio, e aver inquadrato la sostanza e il significato del progetto Snapshots of a Girl. La vita di Beldan a fumetti, certo, ma anche un modo di raccontare il processo di scoperta della propria sessualità e il coming out di una giovane donna in diversi paesi, sempre a cavallo tra cultura cristiana e islamica. Una testimonianza rara e preziosa, la cui testimone chiede ora un piccolo sostegno.

Beldan ha infatti lanciato una campagna Indiegogo per riuscire a concentrarsi pienamente sul libro, a pochi mesi dalla data di pubblicazione prevista. In cambio di una donazione offre ringraziamenti grandi e piccoli, dalla calamita ad alcuni artwork, fino all’inclusione nel libro come personaggi. Non si tratta di finanziare la realizzazione del libro dunque, ma di supportare il lavoro di Beldan.

Se volete dire “io ci sono“, questa è la pagina da visitare. Per tutto il resto vi lasciamo alle parole della protagonista:

SNAPSHOTS OF A GIRL /7 BY BELDAN SEZEN

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Ancora ciao, BecchiGialli,
è da un po’ che non ci si sente! Come state? Com’è la vita in Italia un anno dopo Berlusconi?

Recentemente sono stata a Istanbul, per parlare con mia zia a dieci anni dal mio coming out con lei. Con l’età è diventata sempre più religiosa, collezionando ormai tre pellegrinaggi a La Mecca. Mi ricordo quanto ero nervosa nel momento di rivelarle che il mio amore è per le donne, e che quindi non sarei mai stata parte di quel fortissimo concetto di matrimonio e famiglia che lei rappresenta con tanta eloquenza e determinazione. Ma ancora una volta, come allora, mia zia ha detto che Allah ha creato anche me e quelli come me, e che la società turca dovrebbe accettare l’esistenza dei gay. Dopotutto per un certo periodo ha vissuto vicino a Zeki Müren, quindi “sa bene certe cose”. E io ho sorriso, ricordando anche il sollievo di quella prima conversazione.

Mi ricordo di Zeki Müren in TV, quando ero piccola. Di come entrasse sul palco con tacchi alti e abiti in stile esageratamente anni Settanta. Lui, uno dei più amati e rispettati rappresentanti della musica tradizionale turca, perfetto esempio di pronuncia perfetta della nostra lingua, è stato censurato numerose volte dalla televisione nazionale (TRT) per le sue scelte a livello di vestiario. Mio zio, che lavorava per la TRT (unico canale disponibile all’epoca), spesso a cena ci raccontava delle storie su di lui, e le risposte andavano dal “Cosa ci puoi fare, è fatto così” allo “Sta proprio esagerando”, frasi pronunciate rispettivamente con compassione e con un pizzico di fastidio. Il fatto che fosse gay non era un gran problema. Il fatto che non rispettasse i canoni comuni della società sì.

L’autunno ormai è arrivato con il suo tempo piovoso e tempestoso. Statemi bene, ci rileggiamo il mese prossimo!

SNAPSHOTS OF A GIRL /6 BY BELDAN SEZEN

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Ciao cari BecchiGialli!

Questo mese è stato parecchio impegnativo con una bella serie di progetti e commissioni utili per portare a casa qualche soldo. Provo comunque a spendere una decina di minuti al giorno sul libro, cosa che mi da decisamente più soddisfazione rispetto al non lavorarci affatto. Anche se sono “solo” 10 minuti. L’altro giorno John Irving diceva che per i suoi libri comincia sempre dalla fine, e poi scrive il resto. Bene, proprio quello che volevo sentire (autodidatta… prendo e imparo quello che arriva) perché non sono soddisfatta proprio delle parti finali un po’ confuse, che indeboliscono un po’ tutto il lavoro, pur trattandosi di un’autobiografia. Quindi mi sono focalizzata sull’outro, in pratica sul cosa comunicare… costruendo poi da lì la struttura fino al prossimo momento in cui potrò mettermi a disegnare con calma. Non vedo l’ora che arrivi quel momento.

Ma per ora lasciatemi dire qualcosa sul capitolo a cui sto lavorando, “Coming out to my father”. Sono stata in qualche modo fortunata a trovarmi dei genitori che nonostante le loro scelte di vita e le difficoltà ad accettare le mie, hanno fatto del loro meglio e alla fine mi hanno dato il loro appoggio. Per quanto sia stato difficile mettere da parte le loro convenzioni e aspettative sulla mia vita, non hanno mai dimenticato il loro amore per me, mettendo davanti a tutto la mia felicità. L’esatto opposto della recente ondata di crimini, cosiddetti “d’onore”, che vedono le famiglie turche abbandonarsi alle convenzioni, e piuttosto che cedere preferiscono uccidere il loro figlio gay o transgender. La paura di perdere quel qualcosa che chiamano “onore” gli sembra più importante della vita del loro stesso figlio: qualcosa che non riuscirò mai a capire.