Ciaj Rocchi

La risata che non li seppellirà – Ciaj Rocchi e Matteo Demonte su La Lettura

La Lettura de Il Corriere della Sera, 25 giugno 2017

In occasione della pubblicazione su La Lettura de Il Corriere della Sera della storia “La risata che non li seppellirà”, di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, dedicata ai Fratelli Marx, pubblichiamo una breve intervista agli autori.

Dopo più di due anni di lavoro su Primavere & Autunni e Chinamen, e tre graphic novel su La Lettura, sempre a tema cinese, ecco questo mini graphic novel sui Fratelli Marx: da dove l’avete tirata fuori?

E’ da sempre che siamo affezionati alle maschere dei Fratelli Marx e alla loro comicità radicale. In particolare Groucho e Harpo sono per noi anche dei veri e propri modelli estetici e comportamentali.

Per ricostruire l’iconografia di quei primi Chinamen di cui poi abbiamo raccontato nel nostro fumetto omonimo, siamo andati indietro nella ricerca fino alla nascita delle prime Chinatown occidentali, San Francisco innanzi tutto e subito dopo New York.
La lente macroscopica che abbiamo utilizzato nei nostri lavori è sempre stata quella della storia dell’immigrazione, ma questa volta c’è un passaggio in più: con la vicenda biografica e professionale dei Fratelli Marx, approdiamo finalmente sul terreno della “storia dell’integrazione”, cioè di quel processo di assimilazione e valorizzazione da parte della cultura dominante delle componenti di alterità di cui gli immigrati sono portatori.
Anche i Fratelli Marx erano figli di immigrati, immigrati ebrei, quelli che oggi chiameremo immigrati di seconda generazione. I loro genitori erano arrivati a New York nel 1880 insieme a milioni di persone provenienti dal Vecchio Mondo, in cerca di fortuna.
I Marx erano poveri e vivevano di espedienti, ma venivano da una famiglia di artisti, quella era la loro indole e il loro destino. Sin dall’infanzia, la madre li fece studiare canto e prendere lezioni di pianoforte, e trovava per loro piccoli ingaggi nel teatro di varietà. Poi, dopo anni di gavetta e di fatiche, di viaggi su e giù per l’America dormendo in ogni tipo di bettola e proponendo fino a 5 spettacoli al giorno, la loro parabola comincia ad alzasi in volo: Broadway, Hollywood, la radio, la televisione…
Con il cinema, e soprattutto nel passaggio dal muto al sonoro, i Marx troveranno il modo di allargare il loro pubblico con una comicità fatta di giochi di parole e di luoghi comuni ben intercalati. I loro personaggi ben interpretavano cliché e comportamenti della cultura americana che scopriva la propria identità in relazione con l’altro, l’immigrato povero e incivile che popolava l’Upper e il Lower East Side Manhattan. Anzi, è proprio guardando “all’altra metà del mondo”, verso l’abisso e la povertà degli slum, che nascerà il mito del progresso e del sogno americano.
Allora studiare la biografia e la cinematografia dei Marx ci permette di approfondire la storia della cultura popolare occidentale dell’ultimo secolo e capire, anche con uno sguardo critico, come ha fatto l’America a sedurci e a conquistarci tutti.

L’episodio messo in scena nel Graphic Novel de La Lettura mette insieme i Fratelli Marx e Charlie Chaplin, ma è avvenuto davvero quell’incontro a Winnipeg?

Ci interessava rappresentare i Fratelli Marx nel loro divenire “I Fratelli Marx”, prima del grande successo commerciale. Volevamo metterli in scena nei loro sbattimenti, durante gli spostamenti per le lunghe tournée teatrali, le serate per strada e nei bordelli. Però volevamo anche sottolineare come l’industria culturale cinematografica, già a quei tempi, così come oggi, attingeva, per trovare nuova linfa, a circuiti minori (underground, diremmo oggi), com’era ai tempi il teatro di varietà, il vaudeville…
Comunque l’episodio è vero, i Marx erano in tournée nel Panteges Circuit, una serie di teatri che andava da Chicago alla costa del Pacifico. Mentre Chaplin lavorava per il parallelo Sullivan Considine Circuit. Si incontrarono per la prima volta a Winnipeg e sempre quell’anno ancora a Vancouver. La loro fu un amicizia decennale.

Anche stavolta si potrebbe parlare di fumetto di realtà: su cosa avete lavorato? Foto di scena, documenti d’archivio?

Fumetto di realtà che diventa IPERREALTA’, cioè un ipertesto con livelli di lettura multipla, tavole come mappe concettuali che si allargano come chiazze d’olio a seconda della curiosità.
All’inizio c’è sempre il lavoro sul campo, il lavoro di documentazione iconografica che per noi dev’essere rigorosa; per esempio il teatro del “Circuito Pantages” rappresentato nella prima tavola è quello originale di Winnipeg, il treno della Pacific Rail Road è originale, la locandina di Chaplin, gli interni, i camerini… tutta roba vera!
Poi, oltre alla vicenda personale dei Marx c’è il contesto, il contesto sociale, socio-economico, materiale: vestiti, costumi, oggetti, tinte, linguaggio, background, sfondi… Una ricerca infinita.

Dopo più di due anni di collaborazione con BeccoGiallo ne sono successe molte di cose: più di 70 presentazioni di Primavere & Autunni, il documentario “Uccellacci! Dieci anni di Becchigialli“, Chinamen il fumetto, il cartone animato e la mostra… qual è il vostro bilancio e cosa bolle in pentola?

Per Primavere e Autunni avevamo realizzato anche una versione ebook interattiva, incentrata soprattutto sul bilinguismo e i caratteri cinesi; Chinamen è stato persino una mostra molto visitata ed è un documentario a disegni animati. Forse ci caratterizza una progettualità crossmediale, forse come i Marx battiamo tutte le strade cercando di percorrerne fino in fondo “almeno” una.
Come autori, forse siamo stati atipici sin dall’inizio, sia per il tipo di storia raccontata, sia per lo stile, sia per i disegni per niente fumettosi… La nostra ricerca è approdata al fumetto passando per il video, come una scorciatoia verso una narrazione sempre più multitestuale ed efficace. Eppure oggi ci sentiamo a pieno titolo nel catalogo BeccoGiallo, nel filone del fumetto di realtà e del fumetto d’impegno civile. “Uccellacci” per esempio, anche se non è un libro, è la testimonianza di come questa nostra collaborazione con BeccoGiallo sia a più ampio raggio e non solo legata al nostro ruolo di singoli autori, ma attenta al lavoro complessivo di un editore che nel panorama italiano è un caso più unico che raro, per quanto riguarda la NON Fiction. Forse perché la realtà è più interessante della finzione, quando ci spiega chi siamo e come lo siamo diventati.

Cosa bolle in pentola: intanto martedì 27 giugno alle 21 saremo ospiti di Bande Distorte, sulle frequenze antagoniste di Radio Onda d’Urto, per parlare di “Chinamen”. Poi il 16 agosto saremo ospiti della Libreria del Gatto Nero a Brescia alla festa di Radio Onda d’Urto.
Con i nostri libri stiamo lavorando anche sul fronte estero: saremo alla fiera internazionale di Pechino alla fine di agosto. Poi saremo a Treviso, ospiti del festival SoleLuna Doc, tra l’11 e il 16 di settembre, con una mostra di tavole dedicata a P&A, Chinamen e il cartone animato. E poi ci sono sempre i Fratelli Marx, un progetto che ci interessa seriamente :)

Ciaj Rocchi e Matteo Demonte

Primavere e autunni | Booktrailer

Nell’arco delle scorse settimane abbiamo sparso indizi sulle nostre piattaforme social su un nuovo libro in uscita a settembre di cui crediamo sentiremo parlare per un bel po’ di tempo. Sveliamo il mistero proponendo il booktrailer integrale ad opera dei suoi poliedrici autori.

Buona visione!

Primavere e autunni – Vita e imprese del signor Wu

di Ciaj Rocchi e Matteo Demonte

“La storia di mio nonno Wu – come le storie dei pionieri – ha contribuito ad aprire la via dell’integrazione cinese nell’Europa contemporanea.”

Wu Li Shan è un giovane venditore ambulante di cravatte. Arriva a Milano nel 1931 da uno sperduto villaggio di montagna della Cina orientale. In città sono appena terminati i lavori della nuova
Stazione Centrale e le vie sono piene di gente. Wu non conosce l’italiano ed ha a malapena una stanza dove stare, ma quella città gli piace: adora il rumore dei passi cadenzati sui marciapiedi , le carrozze sulle strade, le chiacchiere delle belle signore che tengono i figli per mano. Prima che a Milano Wu ha vissuto in altre grandi città, come Parigi e Amsterdam, eppure comprende che è l’Italia il luogo che il destino ha scelto per lui e per il futuro della sua famiglia.

Da venditore ambulante a titolare d’azienda, dal matrimonio con la sarta italiana Giulia alla Rivoluzione Maoista che lo allontanerà per sempre dal paese natale, pagina dopo pagina la vita e le imprese di Wu rinascono nella memoria del nipote per diventare finalmente una storia universale.

162 pagine a colori
brossura
in libreria dal 24 settembre