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L’eBook gratuito di #PortoMarghera, storia di ieri che fa riflettere oggi

5 anni fa, Claudio Calia ci ha raccontato la vicenda del Petrolchimico di Porto Marghera. Lo ha fatto come piace a lui: sporcandosi le mani, raccogliendo testimonianze, dati e informazioni spesso difficili da tenere insieme e contestualizzare. Informazione concepita come bene comune, che insieme al fumetto prova ad offrire alla comunità di lettori uno strumento in più per capire, conoscere, cambiare.
Parliamo di “Citizen Journalism“, atteggiamento che Claudio ha voluto tenere anche per la realizzazione di “Dossier TAV“, ultimo suo progetto editoriale, in uscita oggi in tutte le librerie italiane.

“Porto Marghera – la legge non è uguale per tutti“, premio come miglior fumetto al Treviso Comic Book Festival nel 2007, non venne rilasciato allora con licenza Creative Commons come ormai facciamo da qualche anno per tutti i nostri libri. Un ostacolo alla diffusione delle idee e delle informazioni che andiamo oggi a colmare, rendendo disponibile l’eBook al prezzo simbolico di una condivisione (Facebook o Twitter).

Lo facciamo mentre le notizie che arrivano sull’Ilva di Taranto sembrano avere più di qualcosa in comune con Porto Marghera (e con troppe altre vicende, oramai). Comprendere il nostro passato per evitare di commettere gli stessi errori e costruire un futuro migliore è cosa buona e giusta. Senza mai abbassare la guardia.

Scaricatelo da qui:

#eBookAfumetti?

Durante le festività abbiamo dato il via a una collaborazione con Book Republic e l’Unità. Lo scopo era duplice: far conoscere a un numero di persone sempre maggiore di persone i nostri libri e le loro storie e, in seconda battuta, toccare con mano l’argomento eBook, già approcciato con i libri su Gigi Meroni e Adriano Olivetti proposti su AppStore.

Il buon riscontro ottenuto dalla collana digitale conferma quello che ci aspettavamo: i lettori digitali ci sono, e cominciano a farsi valere. Proprio per questo il passaggio successivo, secondo noi, è capire come fare a rispettarli, a offrire loro un prodotto digitale che rispetti il fumetto come linguaggio e al tempo stesso risulti leggibile e godibile.

Insomma, come dovrebbe essere il libro a fumetti ideale in formato eBook?

Abbiamo proposto questa domanda ieri su Twitter, facendo sviluppare una breve ma intensa conversazione portata avanti principalmente tramite l’hashtag #ebookafumetti.

Prima di tutto vediamo quali sono le fazioni in campo, i punti di vista generali sulla questione.

Arturo Robertazzi, bookblogger, pensando all’opera originale immagina una riproposizione digitale che sia altrettanto leggibile. Un problema non da poco, considerando la varietà di device sui quali il nostro #ebookafumetti può essere letto:

Aldo rilancia, facendo notare che il nuovo supporto offre dei vantaggi che potrebbero arricchire l’esperienza di lettura, rispetto alla controparte cartacea:

Tito Faraci, sceneggiatore, si pone invece dall’altro lato della barricata, pensando a un fumetto nativo digitale:

Perché…

Insomma, il fumetto dovrebbe mutare in base all’interfaccia che lo propone. Ma quali sono dunque i cambiamenti concreti da affrontare? Un primo spunto arriva dal giornalista Riccardo Bruni:

Massimiliano Clemente, direttore editoriale di Tunué, sottolinea che a cambiare dovranno essere innanzitutto le modalità di creazione di un fumetto, e le competenze in campo:

Possiamo dunque delineare due esigenze di fondo, sulle quali le case editrici si dovrebbero probabilmente concentrare.

La prima è di natura prevalentemente pratica. Esiste un lettore digitale che vuole ritrovare nel suo eReader la stessa opera che potrebbe trovare in libreria, e vuole poterla apprezzare allo stesso modo, se non arricchita grazie a contenuti aggiuntivi di varia natura.

La seconda è di concetto. Nuovo mezzo, nuova forma. Nuova forma, nuovo contenuto. Se l’opera analogica deve poter essere trasposta efficacemente in digitale, l’opera nativa digitale per avere una sua dignità deve avere caratteristiche tali da renderla impossibile da “travasare” su carta.

Il punto più interessante, più stimolante, ci sembra proprio questo. Come fare a immaginare un fumetto nativo digitale? Quali nuovi espedienti narrativi si potrebbero adottare? Quali soluzioni tecniche ed estetiche si aprono? Continuate a seguire e ad alimentare la discussione sugli #ebookafumetti, dite la vostra, proponete soluzioni, idee e ponete altri quesiti. Siamo in ascolto.